Più osservo, più ascolto parole su parole che, come nebbia, avvolgono e nella luce svaniscono, più mi rendo conto che quest’umanità, a tratti delirante, poggia il suo dire e il suo fare sull’ipocrisia, la menzogna, la scaltrezza, il non senso. Propone rimedi senza rimedio, si arrampica su specchi bagnati che riflettono una realtà contraffatta e lasciano scivolare come acqua situazioni scabrose che una soluzione l’avrebbero di certo, ma… è più facile glissare senza traccia lasciare.
E’ un dire inconsulto, un proporre senza rendersi conto della scaltra realtà che circonda e impiastriccia cuori e coscienze in un falso perbenismo e spesso anche in un finto buonismo che sfrutta la buonafede di anime pure.
Non c’è dignità propositiva poichè anche in quel campo la furbizia la fa da padrona e si fa e si lascia fare frodando, ingannando cuori con una leggerezza che lascia stupefatti e perplessi…in effetti vige il dire che “ il buono o l’onesto è fesso”!
Dove è andata a finire l’onestà e l’onorabilità dell’essere? E il rimorso per le malefatte esiste ancora? Forse no, se si può fare di tutto e di più nel nome di una libertà troppo liberata e distorta…anche la libertà dovrebbe avere il suo limite quando va a senso unico immaginando che sia libertà perfino l’infrangere l’altrui dignità ed essenza.
Riflette poco questa società evoluta e sempre più frustrata persa dietro fili di relazioni inconsistenti e nebulose che cercano il nulla nelle non parole e in volti non volti inseguono speranza senza speranza e senza ponderazione premono tasti dietro una lastra e su uno sgabello…
Un tempo i filosofi, passo dopo passo, riflettevano e il loro riflettere, passo dopo passo ha lasciato orme che hanno varcato i tempi. Quelle tracce, pensate e ripensate, istruivano con lentezza dando il tempo di attecchire e crescere e senza costrizione creare altri sentieri, altri punti di vista che ognuno poteva seguire o modificare semplicemente dialogando e dal confronto far così scaturire altro discernimento e consapevolezza.
E’ pur vero che, un tempo, le vie erano poche, c’erano più sentieri e su un sentiero si ha tempo di andare lentamente, ammirare ciò che intorno t’accompagna e nel silenzio sostare, riflettere e dare vita e colore a pensieri e buoni intendimenti…oggigiorno però i sentieri sono sempre più soli e le vie rumorose e fuggenti predominano e corrono e si rincorrono senza valutare dove questa strana e furba umanità stia andando così velocemente… mgp