SOCIETA’ DEL GLISSARE

 

SENTIERO NELLA MACCHIA MEDITERRANEA PARCO PALUDE DEL CAPITANO, NARDO’ LE,CCE

Più osservo, più ascolto parole su parole che, come nebbia, avvolgono e nella luce svaniscono, più mi rendo conto che quest’umanità, a tratti delirante, poggia il suo dire e il suo fare sull’ipocrisia, la menzogna, la scaltrezza, il non senso. Propone rimedi senza rimedio, si arrampica su specchi bagnati che riflettono una realtà contraffatta e lasciano scivolare come acqua situazioni scabrose che una soluzione  l’avrebbero di certo, ma… è più facile glissare senza traccia lasciare.

 E’ un dire inconsulto, un proporre  senza rendersi conto della  scaltra realtà che circonda e impiastriccia cuori e coscienze in un falso perbenismo  e spesso anche in un finto buonismo che sfrutta la buonafede di anime pure.

Non c’è dignità propositiva poichè anche in quel campo la furbizia la fa da padrona  e si fa e si lascia fare frodando, ingannando cuori con una leggerezza che lascia  stupefatti e perplessi…in effetti vige il dire che “ il buono o l’onesto è fesso”!   

Dove è andata a finire l’onestà e l’onorabilità dell’essere? E il rimorso per le malefatte esiste ancora? Forse no, se si può fare di tutto e di più nel nome di una libertà troppo liberata e distorta…anche la libertà dovrebbe avere il suo limite quando va a senso unico immaginando che sia libertà perfino l’infrangere  l’altrui dignità ed essenza.

 Riflette poco questa società evoluta e sempre più frustrata persa dietro fili di relazioni inconsistenti e nebulose che cercano il nulla nelle non parole e in volti non volti inseguono speranza senza speranza e senza ponderazione premono tasti dietro una lastra e su uno sgabello…

Un tempo i filosofi, passo dopo passo, riflettevano e  il loro riflettere, passo dopo passo ha lasciato orme che  hanno varcato i tempi.  Quelle tracce, pensate e ripensate, istruivano con lentezza dando il tempo di attecchire e crescere e senza costrizione creare altri sentieri, altri punti di vista che ognuno poteva seguire o modificare semplicemente dialogando e dal confronto far così scaturire altro discernimento e consapevolezza.

E’ pur vero che, un tempo, le vie erano poche, c’erano più sentieri e su un sentiero si ha tempo di andare lentamente, ammirare ciò che intorno t’accompagna e nel silenzio sostare,  riflettere e dare vita e colore a pensieri e  buoni  intendimenti…oggigiorno però i sentieri sono sempre più soli e le vie rumorose e fuggenti predominano e corrono e si rincorrono senza valutare  dove questa strana e furba umanità  stia andando così velocemente…   mgp

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Pubblicato da Maria Grazia Presicce

Maria grazia Presicce vive a Lecce. Artista e autrice di libri di Narrativa per l’infanzia adottati nelle scuole. Scrive su diversi quotidiani e riviste locali. Si occupa di tradizione e ricerca sul territorio. E’ socia della Fondazione Terra D’Otranto che si occupa di Cultura Arte e Tradizioni in terra d’Otranto e nel Salento. ( www.Fondazioneterradotranto.it) Ha pubblicato una ricerca svolta all’interno dell’IBAM ( Istituto per i beni archeologici e monumentali) di Lecce del CNR (Consiglio Nazionale delle ricerche ) : “ L’arte della tessitura Nel Salento l’industria tessile casalinga tra memoria, conservazione e valorizzazione ” di Antonio Monte e Maria Grazia Presicce, CRACE edizioni. Ultima pubblicazione " CCE SSI MANGIA CRAI A DONNAMENGA" EDITRICE MILELLA, LECCE. Il racconto è ambientato a Donna Menga una masseria fortificata dell’Arneo importante territorio salentino dal punto di vista ambientale e luogo di vita contadina ricca di esperienze e valori sociali del ‘900.

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