Lu furone
[…] Le narrazioni di M. Grazia Presicce riescono a mantenere una serenità non forzata di scrittura, con la quale i personaggi del nostro habitat contadino e paesano, veramente esistiti […] in qualità di adulti della nostra infanzia “di allora” continuano a vivere anche oggi grazie all’archeologia della parola narrativa, […] Quel mondo povero rintracciato e fatto vivere in queste fiabe “senza fiabesco” aveva in realtà una profonda ricchezza, […] il fare quotidiano legittimato dal racconto come atto di significazione, con il quale conoscere ciò che si fa e riconoscersi in quello che, una volta fatto, si offre, si dona, si distribuisce all’altro. […] (dalla prefaz. di Carlo A. Augeri)