TEATRO E TEATRANTI

 

DA GOOGLE IMM.

 

-Venite! Venite! Avanti c’e’ posto.

– No, io al centro no. Vi prego! Sapete…con questa gamba malandata ho bisogno di stare all’angolo, così posso stenderla come mi pare.

E’ Donna Rosa che parla e intanto, piano piano, cerca di prendere posto accompagnandosi al bastone.

– Il bastone mamma…attenta al bastone, qualcuno potrebbe inciampare – raccomanda Matilde, la figlia.

Donna Rosa sposta di lato il bastone, si aggiusta il cappotto, piega lo scialle e si gira dietro – scusate le spalle – e con la scusa dà uno sguardo panoramico sull’intera platea.

Finalmente s’accomoda.

Dopo poco si rigira: guarda da un lato, poi dall’altro – Ciao! Buona sera! – fa cenno con la mano.

– EHI!  Clorinda ciao! Fa freddo questa sera non è vero? – si rivolge ad una signora che si trova nella sua stessa fila, una diecina di posti più in là.

Clorinda fa cenno di si con la testa e rimane impettita e muta lo sguardo in avanti.  Donna Rosa esorta – Clorinda vieni a sederti qui; sempre così lontana ti metti!

Clorinda fa finta di non sentire e di non aver capito e si mostra indaffarata a sistemare borsa e pelliccia e intanto saluta altri amici che sono sopraggiunti.

Intanto altra gente giunge occupando i posti vicino a Donna Rosa: – buona sera Donna Rosa! – Salutano quasi in coro.

– Ciao! Ciao!  Buona sera. – risponde lieta Donna Rosa infastidita da una tosse stizzosa che le è sopraggiunta improvvisa.

– Mannaggia! Questa tosse mi sta dando proprio fastidio, speriamo che non continui.  Scusate se non mi alzo, ma la mia gamba… questa benedetta gamba! Sapete, no? – continua compiangendosi.

– Stia comoda, stia comoda signora – risponde uno del gruppo.

– Sedetevi qui, è tutto libero – indica donna Rosa.

Lentamente i nuovi arrivati prendono posto.

– E il nostro marchese quando arriva?- Chiede donna Rosa.

-Mah! Veramente non so se verrà – risponde la signora al suo fianco.

Intanto quasi tutti si sono accomodati. Donna Rosa si sporge in avanti per sbirciare meglio i nuovi arrivati e vedendo che  in maggioranza sono donne – ma i mariti, dove li avete lasciati?

– Eh! Non sono voluti venire. Questo tipo di spettacolo non li piaceva. – risponde la solita in nome di tutte.

Donna Rosa continua a curiosare intorno…gira la testa qui e là indagando la platea poi rivolta alla vicina: – manca l’architetto, l’oculista, il dottore…. ecco, ecco è arrivato il nostro conte!

Il conte si avvicina: – Buona sera a tutti – s’inchina e fa un goffo baciamano a Donna Rosa.

– Fa freddo stasera, vero? – nessuno le risponde e donna Rosa continua – proprio per questo freddo avevo deciso di venire solo allo spettacolo e non andare in chiesa…poi però mi  sentivo oppressa dal  senso di colpa e così, anche se con questa gamba non è facile camminare, sono uscita prima e sono andata in chiesa e dopo la messa sono venuta a teatro. Non mi sembrava giusto venire allo spettacolo e non andare dal Signore – poi, platealmente, in modo che il “vicinato” udisse – Gesù mio, perdonatemi se non vengo sempre a messa, ma con questa gamba solo voi sapete…

– Col vostro permesso, Donna Rosa vado a sedermi – fa il conte che era rimasto in piedi fingendo d’ascoltare le lagnanze della signora.

– Prego, prego, vada pure! Buona serata! – e sempre scrutando fa cenno ad un’altra signora che siede dietro di lei  poco  discosta – Virginia, ti sei sentita con Isabella?

-Si, si mi ha telefonato poco prima che uscissi. Sono arrivati. Hanno fatto buon viaggio.

– Con questo freddo qui, lì nevicherà di certo…

– No, no, hanno detto che non nevica. – risponde a voce alta sempre quella che si presuppone sia Virginia.

– Che strano, – fa donna Rosa quasi parlando tra se,- qui freddo da cani e li, così a nord, neppure nevica.

Poi, torcendosi sulla poltrona e rivolta sempre a Virginia: – E’ riscaldato almeno l’appartamento in montagna?

– Si, si mamma è riscaldato. – Si è capito, finalmente, la parentela che intercorre tra le due.

– Meno male…- Si gira poi verso il conte – Sapete, hanno un appartamento a M. E’ grande. Pensate… ci sono sei posti letto!  Io non l’ho visto, ma mi hanno detto che è proprio stupendo. Eh! … con questa  gamba acciaccata non posso muovermi più. I miei figli vorrebbero portarmi, ma… come faccio? Loro vanno sempre… io purtroppo non posso per questa benedetta gamba…

S’intromette la vicina ficcanaso ad alta voce: – sai donna Rosa, noi siamo appena tornati da una vacanza a Nizza.  Anche noi abbiamo fatto buon viaggio. E’ stato davvero tutto bello! Meraviglioso! Abbiamo trascorso proprio una vacanza stupenda. E poi… Nizza è bellissima. I giardini…sapessi quanti giardini d’arance! Che magnifica città ! E’ tutto favoloso…siamo stati pure fortunati, c’è stato un tempo splendido!  E rivolgendosi all’amica al suo fianco: e voi dove siete stati? Anche voi dovevate partire no?

– Eh…sì! Ma…non siamo potuti partire più. Sai! – a voce alta – Emilio… è divenuto primario.

– E’ passato primario??? Auguri! Auguri ! – e te stavi zitta, zitta! – fa l’amica a voce ancora più squillante.

– Ho sentito bene? – s’intromette donna Rosa – Emilio è ora primario? E com’è che non abbiamo saputo niente?

– Eppure l’hanno detto perfino in  televisione ed è uscito sui giornali ! – Continua l’interessata.

– Addirittura! – fa Donna Rosa che però ricomincia a tossire e non riesce più a parlare. Questa volta la tosse sembra non voglia darle tregua: – mannaggia…questa tosse me la sto portando dietro da un mese. – si lamenta. – L’influenza, grazie al cielo, non l’ho presa perché ho fatto il vaccino, ma ho questa tosse che a volte mi sconquassa.

–  Non state prendendo nulla donna Rosa ? – chiede la moglie del primario.

– Si, si. Sto prendendo dello sciroppo… ma sembra acqua fresca. Non sta facendo nessun effetto.

– Sai, Mafalda, fai gli auguri a tuo marito per la promozione a primario e salutalo da parte mia…digli poi di farmi il piacere di passare da casa mia così mi visita e mi dà qualcosa per questa benedetta tosse.- Approfitta subito donna Rosa rivolta a Mafalda che si è capito essere il nome della moglie del primario apparso in televisione e sui giornali.

– Nooo! No donna Rosa mia! Non può… Sapessi… mò che  è  primario   non ha proprio tempo. Se proprio volete e…per farvi una cortesia – sottolinea Mafalda – lo potete  chiamare al telefono all’ora di pranzo. Poveretto! La professione lo impegna totalmente… è sempre così occupato che per miracolo riesco a vederlo io!

– EH sì! Sempre occupato!…Si sa…  quando si diventa importanti addio amicizia! – rimugina con acrimonia donna Rosa – e  pensare che l’ho visto nascere il signor primario  e  mooo…  non  ha nemmeno tempo per farmi una visita! Comunque salutamelo lo stesso e fagli tanti auguri! – Chiude caustica.

– Va bene, va bene donna Rosa riferirò – taglia corto la signora “primaria” evitando di cogliere il sarcasmo nelle parole di donna Rosa.

Intanto finalmente si sono spente le luci e – sss…sss – fa qualcuno mentre lo spettacolo incomincia e la tossetta stizzosa di donna Rosa continua, continua…continua implacabile. MGP

Pubblicato da Maria Grazia Presicce

Maria grazia Presicce vive a Lecce. Artista e autrice di libri di Narrativa per l’infanzia adottati nelle scuole. Scrive su diversi quotidiani e riviste locali. Si occupa di tradizione e ricerca sul territorio. E’ socia della Fondazione Terra D’Otranto che si occupa di Cultura Arte e Tradizioni in terra d’Otranto e nel Salento. ( www.Fondazioneterradotranto.it) Ha pubblicato una ricerca svolta all’interno dell’IBAM ( Istituto per i beni archeologici e monumentali) di Lecce del CNR (Consiglio Nazionale delle ricerche ) : “ L’arte della tessitura Nel Salento l’industria tessile casalinga tra memoria, conservazione e valorizzazione ” di Antonio Monte e Maria Grazia Presicce, CRACE edizioni. Ultima pubblicazione " CCE SSI MANGIA CRAI A DONNAMENGA" EDITRICE MILELLA, LECCE. Il racconto è ambientato a Donna Menga una masseria fortificata dell’Arneo importante territorio salentino dal punto di vista ambientale e luogo di vita contadina ricca di esperienze e valori sociali del ‘900.

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