Qui è primavera…di là una guerra

ph mgp

   M’accoglie un prato di papaveri rossi, gialle margheritine, corolle multicolori, fili d’erba confusi cullati dalla morbida brezza …

   È l’incanto di un mondo pervaso di luce, di fiato che lieve gironzola, coccola sfiora i boccioli poi…s’addenza in un vortice, disordina l’accogliente universo e nell’abbraccio silente rinnova il prodigio ed esorta alla pace.

   M’avvolge la tacitosa natura nel delizioso splendore elargendo, benefica, serafico vigore, soffio che invade e rinfranca.  Portentoso spettacolo questa natura senza frastuoni senza urti, stridori, senza urli, lamenti…natura verace velata e nella lealtà rivelata.

   Senza artifici di sorta è semplicemente essenza di sé! Essenza fin negli umori dei rizomi nella zolla celati che t’accolgono taciti tra fragranze di cieli infiniti, di altro e di oltre ma…c’è un MA più vasto del cielo che sovrasta.

   Di là, in lontananza, sotto lo stesso cielo, ci son altri prati che non hanno più erba, non hanno più fiori, né tinte multicolori. Hanno altri umori quelle zolle, quei sassi frantumati, abbattuti, ruzzolanti pietra su pietra…spaiati e senza più forma…

   No! rea non è Madrenatura … la grande Madre è delusa e affranta da quell’umanità senza scampo e allo sbando.  E’ smarrita, l’innocente Madre, dall’incoerente superficialità umana che istiga uomocontruomo…cosicchè anime svuotate si sfidano nello scontro crudele senza capire, nell’ ombra di un Dio che tra loro non c’è.

   Tra tante contese, sfacelo, abbandono, quel Dio che pure s’invoca tace…non ha più potenza, né voce.    S’annebbia quel cielo, scolora tra bagliori malefici, scoppi, schianti, squarci di cuori che, muti, si cercano al buio stringendo altre mani …

   C’è tanta malvagia tenacia, cupidigia brutale scaraventata su un universo che incredulo accoglie macerie di sassi e di affetti e di cuori grandi e piccini…mentre si ripetono i colpi, sussulta il boato, si maciullano carni, s’infrangono vetri, cadono muri slegando vite ed amori…annichilito si vela lo sguardo, colano lacrime, stille rosse sui corpi violati.

   Non ci son stelle in quel cielo, son nascoste dal sangue che gocciola da quei cuori solitari che muovono tra pietre, tra assi, tra nicchie d’amore e implorano nomi che non rispondono più.

   Ma che razza di uomini siamo?

Quale essenza avvolge quest’umanità che folleggia e trafigge per una ragione che ragione non ha!

   E la musica suona… e si canta, si ride, s’impazza…ci si ubriaca di nulla e per nulla, si discute e si chiede e si vuole…mentre di là muoiono cuori e amori senza pietà, senza futuro…

   E’ di tutti la colpa…nessuno ha discolpe se un cuore ha!

   La colpa, è di tutti gli umani se là, dove piovono scoppi e schianti che squarciano sguardi innocenti, non ci sono più prati e non crescono fiori dalle corolle multicori…

   Poi “ Nel giorno della Memoria, il nostro presidente ha detto “MAI PIU’ GUERRA!”

   Come si fa a dire mai più guerra se poi, noi italiani, forniamo le armi per fare la guerra?

   Nel mondo sono tante le guerre di cui nessuno parla compresa quella che si svolge tra Ucraina e Russia a pochi passi da noi.

   Che senso hanno ancora le guerre? E poi… chi ha detto che noi cittadini vogliamo che l’Italia rifornisca di armi un popolo per continuare una guerra?

   Le guerre son guerre! Sono solo sciagura morte di cuori dolore pianto e rimpianto di vite che non tornano più e mi chiedo che senso ha una guerra nel 2023?

Pubblicato da Maria Grazia Presicce

Maria grazia Presicce vive a Lecce. Artista e autrice di libri di Narrativa per l’infanzia adottati nelle scuole. Scrive su diversi quotidiani e riviste locali. Si occupa di tradizione e ricerca sul territorio. E’ socia della Fondazione Terra D’Otranto che si occupa di Cultura Arte e Tradizioni in terra d’Otranto e nel Salento. ( www.Fondazioneterradotranto.it) Ha pubblicato una ricerca svolta all’interno dell’IBAM ( Istituto per i beni archeologici e monumentali) di Lecce del CNR (Consiglio Nazionale delle ricerche ) : “ L’arte della tessitura Nel Salento l’industria tessile casalinga tra memoria, conservazione e valorizzazione ” di Antonio Monte e Maria Grazia Presicce, CRACE edizioni. Ultima pubblicazione " CCE SSI MANGIA CRAI A DONNAMENGA" EDITRICE MILELLA, LECCE. Il racconto è ambientato a Donna Menga una masseria fortificata dell’Arneo importante territorio salentino dal punto di vista ambientale e luogo di vita contadina ricca di esperienze e valori sociali del ‘900.

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