SI SALE SEMPRE UN CALVARIO…

DA GOOGLE

 

 

DA GOOGLE
DA GOOGLE
DA GOOGLE
DA GOOGLE

 

DA GOOGLE

IL CALVARIO DELLA GENTE PERBENE

Saliva Cristo sull’impervio cammino, saliva in silenzio, sulle spalle la croce pesante …poi cadde, si rialzò, proseguì e ancora inciampò e cadde e cadde ancora…

Continuò a salire Cristo tra aguzzini e motteggi; insanguinate le mani le ginocchia i piedi, la fronte martoriata da spine pungenti da sangue colante che offuscavano la vista, lui saliva e salì fino alla cima per invocare conforto al Padre da quella Croce che urlava al mondo intero il suo strazio e la sua innocenza…

S’arrampica anche l’umanità integra su questa terra martoriata… s’inerpica in un silenzio opprimente… non ha più voce. E’ stata zittita la voce dell’umanità onesta, clemente e saggia!

Gli aguzzini, ora, non sono più quelli di Cristo, son peggiori questi vessatori pensanti, affannati a sbraitare per mero giovamento dell’apparire e dell’avere, predicando a vanvera un interesse fittizio per la gente che soffre e per quella che, impotente, ormai tace di fronte alla noncuranza di poche, ma influenti importanze.

E cianciano cianciano i moderni dispotici e predicano da pulpiti intrisi d’ipocrisia, viltà e imperizia… Cianciano e muovono qua e là pedine di convenienza secondo fini reconditi…e non s’accorgono che a muoversi, sulla scacchiera variopinta, son sempre gli stessi  perché oramai la gente dabbene che non ha più voce, non vuole perdere la dignità mischiandosi tra le pedine incolori e senza una fede…

Cristo saliva e lottava, ma Lui una FEDE l’aveva e per quel CREDO s’è fatto persino morire sulla Croce per insegnare agli umani di illuminarsi di FEDE.

Gli umani “pedina” però, hanno perso ogni Fede, l’hanno rinnegata e continuano ad inneggiare ad una fedeltà che non c’è e, senza deferenza, con ipocrisia hanno più voci  e nessuna integrità!

E  continuano a spostare pedine su una damiera di falsità, mentre di là la gente integra e muta, dignitosamente, sale il calvario sul sentiero di pietra; e sono le pietre delle loro case squassate dalle frane, dai terremoti che urlano tutto l’orrore e sono da tanto, da troppo ancora là quei sassi berciati e ammucchiati ad additare tutto il tormento, lo squasso del cuore e dell’anima che, le “pedine politiche”, che pur esaminano i luoghi, dopo poco scordano  lo sfacelo occupati, come sono, tra mille intrallazzi e vacue parole. Almeno tacessero… la smettessero di sproloquiare muovendo al passaggio, tra codazzo e fotografi, solo l’aria di quei luoghi infranti…quell’aria satura di rimpianti ed emozioni così da far divenire rosse di vergogna anche le loro parole…rosse sì!…proprio  come il sangue di quel Cristo che continua a salire per questa umanità  e implora una FEDE!

In quale Fede può confidare quella gente senza più la sua casa?

Vanno sbandati quelle anime senza le loro  mura colme di ninnoli che regalavano al cuore  sussulti ad un tocco, ad uno sguardo … dov’è quella mensa, quel letto, quel tetto che pietra su pietra avevano, con dedizione, creato per avere intimità, decoro, cuore di famiglia e affetti…tutto dissolto, sbriciolato in un fiat ed ora sotto una tenda o una finta casetta continuano ad attendere…attendono concretezza invece di ciance tra il sonno che la notte non giunge tormentato dal disagio e dall’orrore di quei tristi momenti che hanno squassato muri cuori speranze e ardori.

Trema ancora la terra di notte nel cuore della gente che aspetta e spera che le pedine-capo leniscano un po’ la croce della paura che fa ancora rabbrividire e annienta.    Eppure questa gente integra e fiduciosa, continua a salire il calvario con dignità, quella dignità che neanche il terremoto ha sconvolto, mentre le pedine-politiche continuano le loro mosse, vanno e vengono secondo convenienze di parte.

E non è ancora finito lo strazio…Continua Cristo il suo Calvario…come i derelitti in coda alla Caritas per un piatto, per un pezzo di pane, per un gesto di misericordia…la Croce diventa sempre più pesante e così continua a salire a cadere e patire in silenzio.

Lì, tra quelle fila, a chiedere pane ci son padri divisi dai figli senz’amore e senza più casa, ci son tanti miserevoli cuori di donne e di uomini, ci son vecchi senz’affezione e senza attenzione, c’è gente senza una patria che chiede asilo a chi falsamente ospita per mero beneficio fingendo disponibilità, sensibilità e aperture fantasmi, approfittando di volenterosi che hanno davvero una Fede ed offrono con cuore e disinteresse una mano…

Intanto le pedine continuano la loro partita e promettono promettono, si spostano e lusingano…assicurano un cambiamento e mentre le menzogne crescono e si radicano, la gente perpetua il suo calvario e mangia alla Caritas e dorme nelle stazioni, sotto i ponti, nelle auto, rannicchiandosi nei cantucci bui e perdendo sempre più la voce, anche quella dell’anima… e nella sera del Venerdì Santo vanno le processioni con le Via crucis di luci e colori e la gente in fila che si batte il petto e prega prega,  mentre chi muore di fame è sempre là in fila alla Caritas e poi va a sistemarsi il giaciglio per terra e salendo il suo calvario di pietre e di spine vorrebbe il calore di una casetta e poi una giustizia diversa fatta da uomini onesti e senza colori che suggellino patti con una stretta di mano e senza orpelli e ridondanti  parole non si perdano dietro quisquilie e chi  decide di tenere le redini la smetta di urlare e nel silenzio sia più fattivo, più onesto e prima di tutto più competente e più saggio!

 

DA GOOGLE

 

Pubblicato da Maria Grazia Presicce

Maria grazia Presicce vive a Lecce. Artista e autrice di libri di Narrativa per l’infanzia adottati nelle scuole. Scrive su diversi quotidiani e riviste locali. Si occupa di tradizione e ricerca sul territorio. E’ socia della Fondazione Terra D’Otranto che si occupa di Cultura Arte e Tradizioni in terra d’Otranto e nel Salento. ( www.Fondazioneterradotranto.it) Ha pubblicato una ricerca svolta all’interno dell’IBAM ( Istituto per i beni archeologici e monumentali) di Lecce del CNR (Consiglio Nazionale delle ricerche ) : “ L’arte della tessitura Nel Salento l’industria tessile casalinga tra memoria, conservazione e valorizzazione ” di Antonio Monte e Maria Grazia Presicce, CRACE edizioni. Ultima pubblicazione " CCE SSI MANGIA CRAI A DONNAMENGA" EDITRICE MILELLA, LECCE. Il racconto è ambientato a Donna Menga una masseria fortificata dell’Arneo importante territorio salentino dal punto di vista ambientale e luogo di vita contadina ricca di esperienze e valori sociali del ‘900.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.