LA BEFANA

ANTICA FILASTROCCA

La befana vien di notte

con le scarpe tutte rotte

con la cuffia alla romana

viva viva la Befana!

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Dal mio libro “Sogno e risveglio di Lisa”

 

IMMA. DA GOOGLE

Quell’anno rimasi dai nonni anche dopo il Natale. Con la complicità di nonna avevo fatto in modo di restare da loro: i miei sarebbero tornati a prendermi per l’Epifania. […]

La Befana, adorabile vecchietta, però giungeva anche dai nonni per noi tutti!

La vigilia toccò a me sistemare il camino; lo feci volentieri e con scrupolosa cura, non volevo che la Befana avesse da ridire trovando qualcosa fuori posto.

Cominciai nel pomeriggio […] spazzai e raccolsi la cenere, ordinai la legnaia e lavai ben bene la soglia del camino. Presi i vari bigliettini che fratelli e cugini mi avevano affidato; su ognuno scrissi in stampatello il nome, posando ogni biglietto su una scarpa.

Sola e silenziosa, tutta presa da questo compito, pensai ai miei fratelli indaffarati a ordinare insieme il nostro camino nell’altra masseria e chiacchierare allegramente […]

Finiti i preparativi, quella sera andai a dormire più presto del solito: dormendo la notte mi sarebbe parsa più corta. Rimasi a lungo sveglia , rigirandomi nel letto, gli occhi chiusi lascia vagabondare il pensiero nell’oscurità.[…] Girandomi e rigirandomi finalmente mi addormentai.

Quella notte dormii di un sonno agitato e la mattina mi svegliai prestissimo: la casa immersa ancora nel silenzio.

Dormivano tutti, anche se giù nel cortile si sentiva il canto del gallo e l’abbaiare dei cani. Attraverso una fessura sull’imposta, filtrava una lama di luce azzurrognola, che rischiarava il buio della stanza posandosi dritta sul mio letto. Doveva essere presto, molto presto.

Ansiosa di vedere cosa mi avesse regalato la befana, mi alzai e silenziosamente, in punta di piedi, evitando qualsiasi fruscio provai ad avviarmi in cucina; procedevo lentamente evitando anche di respirare. Ma a metà strada tornai indietro spaventata, anzi terrorizzata all’idea di poterla incontrare. Mi infilai precipitosamente nel letto tirandomi le coperte fin sulla testa. Tremavo, non so se per il freddo o la paura. Mi parve di udire un rumore, sobbalzai chiusi forte gli occhi e provai ad addormentarmi subito.[…] mi riaddormentai e sognai…

Mi trovavo vicino al caminetto in casa mia, guardavo nella canna fumaria osservando quel cunicolo nero che salendo si restringeva sempre più e mi chiedevo come fosse possibile che la Befana vi s’intrufolasse e scendesse. […] quando d’un tratto, come in risposta alle mie tacite domande vidi comparire una scala di corda, che man mano calava facendo cadere sul piano tanta fuliggine. Improvviso e inatteso mi giunse all’orecchio il respiro di qualcuno che a fatica cercava di penetrare nel fumaiolo. Colta dal panico provai a scappare, ma i piedi non riuscivano a muoversi, parevano inchiodati al pavimento. […] mi svegliai di soprassalto in un bagno di sudore.[…]

Non vedevo l’ora di raccontare l’esperienza vissuta nel sogno ai miei fratellini. Immersa in questi pensieri e ancora tremante, non avevo udito la nonna che mi chiamava per vedere i regali.[…] Entrammo in cucina e…sorpresa!

Il piano del camino era invaso da pacchi e pacchettini, tutti in bella mostra vicino ad ogni scarpa. […]

Non vedevo l’ora che arrivassero i miei fratelli e cugini. Quante cose avevo da raccontare…[…]

“Lo sapete che ho visto davvero la Befana?” loro guardandomi con aria di superiorità: “ Lo sappiamo benissimo che esiste veramente, altrimenti tanti regali da chi li avremmo avuti?” Avevo taciuto . Erano così certi che mi era parso del tutto inutile continuare e poi erano così occupati nel gioco…[…]

Nel primo pomeriggio giunse il mio cuginetto Giacomo, il più grande tra noi.[…] con Giacomo m’intendevo più di tutti. Gli narrai del sogno e della mia convinzione della befana. Per tutta risposta cominciò a ridere: “ sei proprio scema a credere ancora alla Befana a undici anni! Ma non l’hai capito che sono la mamma e la nonna?”

“ Non è vero, parli così solo per invidia perché io l’ho vista e tu no.” Ribattei inviperita. “ Sei cattivo e geloso.” Lui continuava a deridermi. “ chiedilo a chi vuoi e ti convincerai che dico la verità.” […]

Scoppiai a piangere […] per sottrarmi alle sue beffe scappai dagli zii. Giacomo mi venne dietro “ diteglielo voi a questa scema che la befana non esiste…! […]

Zio Gregorio mi venne vicino, sorridendo mi abbracciò “ ha ragione Giacomo. Ormai sei grande. E’ ora che tu sappia che la Befana non esiste…però non lo devi dire ai piccoli, loro ci devono credere…![…]

Mi appartai. Piangevo disperatamente, piansi tanto, non volevo convincermi: nessuna verità mi era sembrata più paradossale! E’ un brutto sogno, mi dicevo, ma ormai sapevo che non era così.

Sentivo il mondo crollarmi addosso e mentre piangevo, nelle lacrime che mi velavano la vista, come in un sogno rividi gli adulti: nel loro modo di parlare colsi sfumature, sbirciatine, sorrisetti a cui prima non avevo dato importanza e capii che ciò che  mi aveva detto Giacomo così brutalmente era vero. Ammetterlo mi costava tanto.[…]

Ero stata ferita e ora quella ferita ancora sanguinante mi bruciava molto creandomi un senso di vuoto dentro. Reagire e rimarginarla era l’unica cosa da fare.[…]

[…] con l’addio alla mia infanzia mi preparai ad affrontare un mondo meno dorato, più realistico, guardando tutto e tutti con sospetto, senza aggrapparmi a nessuno, senza prendere ogni cosa e ogni parola che ascoltavo per verità scontate.

Mi preparai a entrare nel mondo disincantato dell’adolescenza, dove tutto appare ambiguo, dove le sfumature, le ombre, i disappunti e le angosce acquistano parvenze e segni contrastanti e cangianti, e l’anima e il corpo lottano per essere, per esistere, resistere e affermarsi assoluti, nella contrapposizione, nella contraddizione.

Maria Grazia Presicce da “ Sogno e risveglio di Lisa”

DA GOOGLE IMMAGINI

 

Pubblicato da Maria Grazia Presicce

Maria grazia Presicce vive a Lecce. Artista e autrice di libri di Narrativa per l’infanzia adottati nelle scuole. Scrive su diversi quotidiani e riviste locali. Si occupa di tradizione e ricerca sul territorio. E’ socia della Fondazione Terra D’Otranto che si occupa di Cultura Arte e Tradizioni in terra d’Otranto e nel Salento. ( www.Fondazioneterradotranto.it) Ha pubblicato una ricerca svolta all’interno dell’IBAM ( Istituto per i beni archeologici e monumentali) di Lecce del CNR (Consiglio Nazionale delle ricerche ) : “ L’arte della tessitura Nel Salento l’industria tessile casalinga tra memoria, conservazione e valorizzazione ” di Antonio Monte e Maria Grazia Presicce, CRACE edizioni. Ultima pubblicazione " CCE SSI MANGIA CRAI A DONNAMENGA" EDITRICE MILELLA, LECCE. Il racconto è ambientato a Donna Menga una masseria fortificata dell’Arneo importante territorio salentino dal punto di vista ambientale e luogo di vita contadina ricca di esperienze e valori sociali del ‘900.

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