In un…ZAC

 Un pensiero per chi non c’è più

 

    Ti pare così la vita di fronte al sopraggiungere della morte. Un giorno è lì, imperante e gagliarda, un altro giorno svanisce ed è come non ci fosse mai stata la vita. E’ davvero singolare, vivi e non ci badi o ci pensi qualche volta e cerchi di scansare il pensiero poi, quando la morte colpisce un tuo caro e… zac! Ti rendi conto di una realtà, della verità della vita che diviene morte.

 Eppure, fino a poco prima immerso nell’ esistenza, compresso e compreso nelle sue problematiche, pronto a scontrarti con le varie vicissitudini ed affrontarle e appianarle smussando ruvidezze, dipanando grovigli, teatrando farse, non ti passava minimamente per la testa che in un zac! ogni cosa poteva cambiare e la vita diventare astrazione, trasformarsi in aria e vento  e null’altro.

Così, con semplice zac! non si ode più nulla, nemmeno il pianto, lo sconforto di chi prima era al tuo fianco e condivideva la vita e che ora s’illude col pianto di colmare il tuo vuoto, non immagina che quel pianto a te più non t’occorre, serve solo a chi resta per riempire il suo vuoto, perché chi muore è già   vuoto, non c’è più.

 Col trapasso si è aria  che volteggia nell’aria e chi è ancora corpo torna al suo solito mondo, ricominciando il tran tran quotidiano, occupando finanche quello spazio di chi prima c’era. mgp